Benessere e Comportamento

Molto spesso la vita dei nostri amici a 4 zampe diventa priva di stimoli nuovi. Questo può andare ad intaccare il loro benessere.
Spesso il cane si accontenta della pappa pronta, tre passeggiate al giorno e tante coccole, ma tante volte, in base al soggetto, non basta.

Il cane è un animale sociale e convive con gli essere umani da millenni di anni. Condivide con noi la maggior parte della sua vita e nonostante questo spesso noi umani non siamo in grado di comprenderlo fino in fondo. Non capendolo è possibile sbagliare e non si è in grado di aiutarlo in maniera efficace. Per quanto detto, quindi, è anche difficile darli le giuste competenze per viversi la quotidianità e il contesto in maniera serena.

PIRAMIDE DEI BISOGNI: conoscerla per il loro benessere

Il concetto di “bisogno” è stato studiato in psicologia umana grazie alla pubblicazione del testo “Motivazione e personalità” del 1954 dello psicologo Abraham Maslow.

Maslow espose la teoria di una “gerarchia” di motivazioni che racchiude le motivazioni più basse (originate da bisogni primari – fisiologici) a quelle più alte (volte alla piena realizzazione dell’individuo). Questa teoria è nota come Piramide dei Bisogni di Maslow.

L’applicazione della Piramide dei Bisogni è stata applicata, con le dovute variazioni, anche all’universo del cane.

Piramide dei bisogni

La deriva comportamentale è un comportamento disadattativo (non funzionale/non congruo) in qualsiasi contesto nel quale viene espresso.
Nella maggior parte dei casi, dietro ad una deriva comportamentale, (in base al soggetto) manca il benessere del cane, in quanto manca uno dei tasselli fondamentali che non gli permette di realizzarsi a pieno. Oltre a questo, va sommato una scarsa esperienza nel “fare” e delle ridotte capacità comunicative. Tutto questo può sfociare in una deriva comportamentale.

Ma quali sono questi bisogni e come possiamo soddisfarli per prevenire la possibile insorgenza di problematiche legate al benessere?

Partendo dalla base della piramide abbiamo i bisogni:

  • Fisiologici,
  • Di sicurezza
  • Sociali
  • Di realizzazione

Bisogni fisiologici

bisogni fisiologici (bisogni primari) sono quelli che permettono la sopravvivenza della specie.

  • Fame: mangiare pasti adeguati alla propria taglia, razza, età;
  • Sete: avere acqua fresca e pulita sempre a disposizione;
  • Sonno: poter riposare per il tempo adeguato senza essere disturbato;
  • Movimento: poter fare attività fisica adeguata a taglia, razza ed età per il tempo necessario;
  • Ambiente: poter vivere in un ambiente pulito, non inquinato, poter urinare e defecare lontano dalla cuccia; avere un riparo adeguato e uno spazio sufficiente in cui vivere.

Bisogni di sicurezza

  • Tranquillità: avere una cuccia adeguata posizionata lontano da eventuali pericoli, fonti di disturbo, o posizioni di controllo (ruolo sociale); così da non aumentare lo stress del cane;
  • Prevedibilità: routine quotidiane che permettano al cane di avere punti di riferimento sicuri e prevedibili; esempio: pasti, passeggiate, interazioni sociali ecc..;
  • Protezione: evitare situazioni che spaventano/preoccupano il cane; preferire esperienze tranquille e positive; eventuale tutelare il cane, nei migliori dei modi, qualora si trova in difficoltà.

Bisogni sociali

  • Legame di attaccamento e appartenenza al gruppo: il cane, è un animale sociale ed il bisogno di sentirsi parte di un gruppo è di fondamentale importanza.  Coinvolgere il cane nelle nostre attività, renderlo partecipe della nostra vita familiare, farlo socializzare con altri cani e con altre specie animali. Questo aiuta a soddisfare questo bisogno, oltre che ad arricchire la vita del nostro amico dandoli molta varietà di stimoli durante la giornata.
    Il cane che vive in giardino, ed esce poche volte o spesso mai, non potrà mai incontrare altri cani e persone. Quindi la sua vita non sarà ricca di nuovi stimoli, di nuove avventure ed a lungo andare sarà problematico, magari diffidente e insicuro. Questo si ripercuoterà fortemente sul suo benessere psicologico e sulla relazione all’interno del binomio.
  • Varietà: come abbiamo visto la routine è importante per creare sicurezza al cane nelle sue esperienze quotidiane. Ma altrettanto importante è la varietà di esperienze che faremo fare al cane, sempre basate sulle caratteristiche del singolo soggetto. È  importante proporre diverse esperienze al cane perché lo aiutano ad adattarsi più facilmente alle novità, ai cambiamenti e sviluppano le sue capacità cognitive (elasticità mentale).
  • Gioco: il gioco è il collante che lega il binomio uomo cane. Il gioco è un esperienza fondamentale, per sviluppare l’intelligenza, l’apprendimento, le regole sociali e di vita, perché imparare divertendosi è una delle esperienze più costruttive che ci sia. Ricordiamoci che cuccioli e anche noi esseri umani cresciamo giocando e giocando impariamo.

Bisogni di realizzazione

Sono quelli che permettono lo sviluppo del pieno potenziale del cane secondo le sue caratteristiche. Chi di noi, raggiunta una certa età post adolescenziale, non sente la voglia di mettersi in gioco cercando la propria autorealizzazione? )

E’ un argomento un po’ complicato da snocciolare nel caso del cane, ma facciamo un esempio per capire. Un uomo può soddisfare il suo bisogno di autorealizzazione facendo un lavoro che ama, in cui diventa bravo e  tramite il quale viene riconosciuto come grande esperto del settore. Così un cane da caccia, ad esempio,  soddisferà il suo bisogno di autorealizzazione proprio andando a caccia, quindi facendo l’attività più consona in base alla sua più spiccata motivazione di razza. In questo modo andrà ad appagare le proprie motivazioni, si sentirà bene, fiero e sicuro di se. Questo lo porterà, appunto, all’autorealizzazione del sé.

Concludendo

Ovviamente dietro a qualsiasi problema comportamentale, o comportamento disadattativo, non c’è solo la questione “benessere” descritta sopra.

Infatti dietro alle derive comportamentali, può esservi molto di più:
la relazione tra cane e proprietario e come questa si esprime nell’arco della giornata;
le modalità di gestione del cane a 360 gradi;
la quotidianità del cane nell’arco della giornata;
la sua condizione psico-motoria o motoria-psichica;
il vissuto del cane e le sue esperienze fatte (il suo bagaglio culturale);
il soggetto e il suo carattere;
le sue condizioni fisiologiche (se un qualsiasi essere senziente ha un qualche problema fisico, ovviamente neanche psicologicamente sarà tranquillo).

Iniziare, quindi, a porsi delle domande sui bisogni e sul cercare di soddisfarli appieno, può essere l’inizio della strada per partire nuovamente, con l’aiuto di un esperto.